La vedova nera by Carolyn Keene

La vedova nera by Carolyn Keene

autore:Carolyn Keene [Keene, Carolyn]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2016-09-13T05:55:44+00:00


11

Effie tentò di gridare, ma non le riuscì di emettere alcun suono. Indietreggiò di un passo dalla finestra e quando riprese il coraggio di guardare fuori, l’uomo era scomparso.

Terrificata si precipitò a letto. Rimase assolutamente immobile per un bel po’, con le coperte tirate fin sulle orecchie.

"Ho chiuso ermeticamente tutte le porte e le finestre, giusto prima di venire a letto" cercò di farsi coraggio. "Nessuno potrebbe entrare qui dentro... credo!" Un improvviso colpo di vento scosse le finestre. Di sopra le travi scricchiolarono.

"Che sia stato il vento, oppure qualcuno che ha messo un piede su un’asse sconnessa?" si domandò la donna. La convinzione che l’uomo intravisto dalla finestra fosse riuscito a penetrare nella casa le impediva di addormentarsi.

"Forse conosce un passaggio segreto" si tormentava. "Forse in questo momento è proprio in casa! Accidenti! Cos’è stato?"

Aveva sentito distintamente il cigolio di una porta che si apriva giù nell’atrio. Poi passi misurati che lo attraversavano. Non poté resistere più a lungo. Sebbene terrorizzata, si avvicinò in punta di piedi alla porta della camera e la aperse di colpo.

− Oh, è lei, signor March! − esclamò con sollievo, vedendolo. − Temevo che ci fosse qualcuno! − e gli raccontò dell’uomo che aveva visto aggirarsi fuori della casa.

− Stia tranquilla, non c’è proprio nessuno − le rispose il vecchio.

Sebbene avesse sentito anche lui dei rumori sospetti, non voleva allarmare ancora di più la domestica.

− Sarebbe meglio che tornasse a letto, Effie.

− Non riesco a dormire e continuo a pensare alla signorina Nancy − gemette la donna. − Mi aveva promesso di tornare per la notte. Spero che non le sia successo niente.

Il signor March cercò di rassicurarla.

− Probabilmente avrà pensato che fosse troppo tardi per dare un colpo di telefono.

Soddisfatta, Effie tornò a letto e subito si addormentò profondamente. Adesso era il signor March a sentirsi nervoso.

"Vorrei proprio che Nancy fosse stata qui stanotte" sbottò. "Voglio proprio andare su in soffitta a vedere" e si cercò una candela.

Salì con cautela le scale della soffitta e si guardò intorno. Al terzo piano sembrava proprio non esserci nessuno. Passò tra scatole e bauli, senza trovare niente di strano. "Eppure siamo in due ad aver sentito quei rumori!" Ridiscese infine in camera sua e si sdraiò sul letto, ma senza poter dormire.

Improvvisamente, il rumore di un motore e delle voci di fuori.

Sbirciò da una finestra e con suo grande sollievo vide Nancy e suo padre. Si affrettò a correre loro incontro. Il signor Drew dopo una breve sosta fece ritorno a casa.

− Mi dispiace di aver fatto così tardi − si scusò Nancy. − Ma sono stata trattenuta fino a poco fa.

Fu subito messa al corrente degli strani rumori e della figura misteriosa.

− Non c’è ragione comunque di fare indagini adesso − terminò l’uomo. − Sembra che tutto sia ritornato tranquillo e Effie si è addormentata.

− Mi dispiace proprio di non essere arrivata prima − si scusò Nancy. − Ma dovevo fare un’indagine per papà.

− Dev’essere stanca, vero? − le disse gentilmente il signor March. − Vada a dormire e ne riparleremo domani.



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